Molte catene commerciali di lunga data sono fortemente indebitate, spesso da acquisizioni con leva condotte da società di private equity, mentre gli investitori riconsiderano ulteriori prestiti.
- Buone prospettive di vendita, ma i margini di profitto restano bassi
- Molte grandi catene di retail sono fortemente indebitate
- I casi di insolvenza dovrebbero ulteriormente aumentare nel 2018
Le vendite al dettaglio del settore statunitense dei beni durevoli di consumo sono cresciute lo scorso anno del 3,8%, con un aumento delle vendite online di oltre il 10%. Il segmento dell’e-commerce ha rappresentato il 13% delle vendite totali nel 2017, un incremento significativo rispetto alla quota dell’11,6% nel 2016, e ha contribuito a circa il 50% della crescita dell’intero settore del retail, grazie soprattutto al contributo del colosso del web Amazon. com Inc.
Le previsioni per il 2018 per quanto riguarda il settore statunitense dei beni durevoli di consumo si confermano positive alla luce del solido andamento dei consumi privati - sostenuto dal miglioramento del mercato immobiliare -, della crescita dell’occupazione e dell’aumento dei salari. Le vendite totali dovrebbero crescere di circa il 4,5% quest’anno, con un aumento del 15% per quanto riguarda l’e-commerce e del 3% per i negozi tradizionali. I rischi al ribasso sono più rapidi dei previsti rialzi dei tassi d’interesse che potrebbero frenare la spesa dei consumatori, mentre le restrizioni commerciali imposte dall’amministrazione statunitense potrebbero far aumentare i prezzi dei beni durevoli di consumo importati.
Il segmento statunitense degli elettrodomestici dovrebbe registrare un’ulteriore crescita nei prossimi anni, portandosi a 115 miliardi di Dollari nel 2020 (rispetto a 84,43 miliardi nel 2014). Il mercato statunitense dell’arredamento ha continuato ad espandersi sin dal 2009 e le vendite dovrebbero registrare un’ulteriore crescita quest’anno, sulla scia del contesto economico favorevole e dell’aumento del reddito disponibile che sostiene le vendite di case e arredi. Il mercato statunitense dell’arredamento dovrebbe toccare 122 miliardi di Dollari entro il 2020, con un tasso di crescita annua composta del 3%. Anche se le vendite online continuano a crescere rapidamente in questo segmento, molti consumatori preferiscono fare ricerche online e poi acquistare direttamente in negozio.
Il fatturato del segmento dell’elettronica di consumo dovrebbe portarsi a 69,347 miliardi di Dollari quest’anno, con un tasso di crescita annuo di oltre il 6% nei prossimi cinque anni e un volume di mercato di 89,97 miliardi nel 2022. Tuttavia, molti piccoli rivenditori di beni durevoli di consumo continuano a doversi confrontare con un contesto molto competitivo e margini di profitto bassi rispetto ad altri comparti. L’e-commerce si confermerà il segmento a più rapida crescita, modificando profondamente il settore del retail e portando la sua quota di vendite al 20% entro i prossimi sette anni. Allo stesso tempo, le abitudini dei consumatori stanno cambiando e la percentuale di spesa destinata ai beni durevoli sta registrando una flessione, poiché stanno aumentando in modo significativo gli acquisti nei settori dell’accoglienza e dei prodotti e servizi ricreativi.
I pagamenti nel settore statunitense della vendita al dettaglio richiedono in media 60-90 giorni; il numero di notifiche di mancato pagamento si è mantenuto stabile negli ultimi 12 mesi e non ci aspettiamo un incremento significativo nel 2018. Tuttavia, il tasso d’insolvenza del settore è elevato (i casi di fallimento nel comparto del retail hanno rappresentato oltre il 10% del totale nel 2017) e dovrebbe aumentare ulteriormente nel 2018; inoltre, nonostante l’andamento generalmente positivo delle vendite, il numero di negozi che cessano le attività continuerà ad essere alto. Le ragioni alla base di questo sviluppi negativi sono da ricercarsi nella concorrenza schiacciante da parte degli operatori online e nel cambiamento delle abitudini dei consumatori. Va detto però che il motivo principale è legato al fatto che molte catene ben avviate sono fortemente indebitate a seguito di operazioni di leveraged buy-out da parte di società di private equity. I bilanci dei rivenditori in crisi mostrano prestiti per miliardi di Dollari, un debito sempre più insostenibile anche per le catene più proficue. Al momento, la maggior parte dei rivenditori in difficoltà è riuscita a prendere tempo scongiurando il rischio di fallimento attraverso il rifinanziamento, ma il clima di mercato sta cambiando: gli investitori stanno riconsiderando la loro politica di prestiti al settore e i tassi d’interesse sono in aumento.
Questa situazione dovrebbe rimanere critica nei prossimi anni, con una quota elevata di debiti a rischio che diverranno esigibili nei prossimi cinque anni. Nel 2017 la quota di prestiti ad alto rendimento giunti a maturazione è stata pari soltanto a 100 milioni di Dollari, ma questa cifra toccherà 1,9 miliardi quest’anno e, in media, circa 5 miliardi all’anno tra il 2019 e il 2025. Il nostro approccio assicurativo oscilla quindi tra neutro e prudente poiché, nonostante la generale ripresa delle vendite, molte imprese del settore continuano a mostrare un tasso d’indebitamento elevato.