La forte crescita economica ha portato alla crescente domanda di prodotti petrolchimici, mentre la gomma e la plastica stanno beneficiando della domanda automobilistica.
- L'industria chimica della Repubblica ceca beneficia di una domanda crescente, ma i produttori devono confrontarsi con la contrazione dei prezzi, delle entrate nominali e dei margini di profitto. L'attuale performance positiva dell'economia (il PIL della Repubblica ceca dovrebbe crescere del 3% nel 2017) ha favorito l'aumento della domanda di prodotti petrolchimici, mentre i sotto-settori della gomma e della plastica stanno beneficiando della solida domanda da parte dell'industria automobilistica. I risultati delle imprese dei segmenti agrochimico e farmaceutico sono stabili.
- L'industria è fortemente dipendente dal finanziamento esterno e mostra un livello d’indebitamento elevato. I produttori del settore chimico devono sostenere forti investimenti in immobilizzazioni, che sono spesso finanziati attraverso i prestiti delle banche. Tuttavia, l'attuale tasso d'interesse basso rappresenta un indubbio vantaggio per queste imprese, anche se il livello elevato d’indebitamento ne limita, talvolta, le possibilità d’investimento.
- I pagamenti nel settore chimico richiedono in media tra i 30 e i 60 giorni, ma in alcuni segmenti specifici di vendita all'ingrosso i termini di pagamento sono più brevi (a partire dai 14 giorni).
- Il comportamento in materia di pagamenti è generalmente stabile e il numero di notifiche di mancato pagamento non dovrebbe registrare un aumento nei prossimi mesi. Il tasso d’insolvenza delle imprese del settore chimico è piuttosto basso rispetto ad altri comparti e non ci aspettiamo un cambiamento significativo nei prossimi sei mesi.
- Grazie all'andamento positivo della domanda, il nostro approccio assicurativo è aperto nei confronti dei segmenti della plastica e della chimica fine e di specialità. Adottiamo invece maggiore cautela per quanto riguarda il segmento dei prodotti petrolchimici, che può contare su una solida domanda da parte delle industrie dei trasporti, ma che deve anche confrontarsi con la forte concorrenza, la contrazione dei ricavi e la pressione sui margini di profitto netti (soprattutto nel segmento della distribuzione di petrolio/carburante).
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