L'economia irlandese dovrebbe crescere di oltre il 3% nel 2017, ma rimane altamente esposta alle incertezze economiche derivanti dalla decisione di Brexit.
Situazione delle insolvenze
Prevista una nuova riduzione dei fallimenti societari
Dopo sei anni di aumenti, nel 2013 finalmente si è iniziata a registrare una flessione
delle insolvenze delle imprese irlandesi. Tale tendenza positiva è tuttavia
rallentata segnando un decremento dell'1% nel 2016, laddove per il 2017 è previsto
un decremento del 3%. Uno dei motivi principali è rappresentato dal fatto
che le imprese dipendenti dalle esportazioni verso il Regno Unito (tra cui nel
settore alimentare) risentono sempre di più del deprezzamento della sterlina
britannica rispetto all'euro.
Situazione economica
L'ombra della decisione sulla Brexit
Nel 2015 e nel 2016 l'economia irlandese ha registrato una forte crescita imperniata su una solida domanda interna, sugli investimenti e sull'aumento delle esportazioni. Gli investitori internazionali sembrano apprezzare gli sforzi del governo tesi a ridurre il disavanzo di bilancio e hanno riacquistato fiducia nella sostenibilità (a lungo termine) delle finanze pubbliche. Per il 2017 e nel 2018 si prevede che l'espansione del PIL continuerà, sebbene a un ritmo inferiore (+ 3,1% e + 2,0% rispettivamente), e sarà sostenuta da un'ulteriore crescita delle esportazioni e degli investimenti. La disoccupazione dovrebbe segnare un'ulteriore flessione.
Tuttavia, data l'importanza del mercato britannico (che costituisce circa il 14%
delle esportazioni dei beni irlandesi e il 20% di servizi), le ripercussioni della
decisione sulla Brexit hanno cominciato a pesare sulla fiducia delle imprese e
su determinati settori irlandesi: il deprezzamento della sterlina, ad esempio,
ha già danneggiato i prodotti agroalimentari irlandesi destinati al Regno Unito.
Pertanto, una potenziale recessione economica nel Regno Unito e l'esito delle
trattative UE-Regno Unito nei prossimi due anni (destinate al raggiungimento di
una soluzione di tipo “soft leave” o “hard leave”) avranno ripercussioni immediate
sui risultati economici dell'Irlanda.