Le prospettive economiche rimangono positive, con tassi di crescita del PIL previsti superiori al 5% nel 2017 e nel 2018 e la vulnerabilità agli shock esterni è diminuita.
Situazione Politica
Capo di Stato/Governo: Presidente Joko “Jokowi” Widodo (Partito Democratico Indonesiano di Lotta, da ottobre 2014)
Forma di governo: Governo di coalizione multipartitico
Popolazione: 262 milioni
Un presidente riformista
Nel 2018 si prevede che il governo guidato dal presidente Joko Widodo procederà all’attuazione di riforme economiche per migliorare il clima degli investimenti. Accrescendo la competitività dell’industria e il potere d’acquisto dei consumatori, il governo mira ad attrarre maggiori investimenti esteri diretti, ad ampliare le esportazioni e a sviluppare il turismo.
Tuttavia, il governo si è rivelato meno efficace nella lotta alla corruzione e nella riduzione della burocrazia (soprattutto a causa degli ostacoli a livello di governo locale), nonché nell’eliminazione delle norme protezionistiche di lunga data che disciplinano il commercio e gli investimenti esteri. La decentralizzazione dell’Indonesia in seguito alla fine del regime autoritario del presidente Suharto continua a impedire il coordinamento delle politiche per lo sviluppo delle infrastrutture con conseguenti inefficienze in termini di spesa.
I tre partiti principali, DP, Golkar e PDI-P, sostengono il principio del Pancasila e pertanto la laicità della politica indonesiana. Negli ultimi anni si è però assistito a un aumento dell’influenza dell’islam fondamentalista sulla società che è sfociato in una certa intolleranza nei confronti di determinate sette e della minoranza cristiana.
Situazione economia
Una crescita economica trainata dalla domanda interna
L’Indonesia è caratterizzata da una grande economia relativamente chiusa strutturalmente vulnerabile agli shock esterni, complici l’elevata dipendenza dalle esportazioni di prodotti base (che costituiscono oltre il 60% delle esportazioni), la dipendenza dalle importazioni di petrolio e un elevato stock di investimenti di portafoglio interni.
Le prospettive economiche a breve termine dell’Indonesia sono positive, con una crescita reale del PIL che dovrebbe mantenersi intorno al 5% nel 2018 e 2019, trainata principalmente dalla domanda interna. I consumi privati sono robusti grazie al minor costo del credito, all’aumento dell’occupazione e all’espansione del benessere sociale. La crescita degli investimenti è favorita dal miglioramento delle infrastrutture (costruzione di nuove strade, porti e centrali elettriche).
Si prevede che il disavanzo pubblico scenderà al 2,3% del PIL e probabilmente si attesterà intorno a tale livello nei prossimi anni, nonostante una base imponibile piuttosto bassa. La cancellazione e/o la riduzione delle sovvenzioni all’energia dal 2015 ha contribuito a tenere sotto controllo il disavanzo di bilancio. Il debito pubblico dovrebbe rimanere a un livello sostenibile pari a circa il 35% del PIL nei prossimi cinque anni.
Mentre le esportazioni sono cresciute fortemente nel 2017, l’aumento dovrebbe rallentare leggermente nel 2018 e nel 2019 a causa della minore domanda cinese. Un potenziale rallentamento della crescita dell’economia cinese avrebbe un forte impatto sul settore delle esportazioni indonesiane, ma tale scenario sembra al momento piuttosto improbabile. In ogni caso, il forte settore interno indonesiano ridurrebbe l’impatto.
Seppur migliorata, la posizione esterna dell’Indonesia resta vulnerabile, a causa della forte dipendenza dagli investimenti di portafoglio per il finanziamento dei persistenti disavanzi delle partite correnti e per via dell’aumento del debito estero del settore privato. Ciò rende l’economia vulnerabile a flussi di capitali in forte diminuzione verso i mercati emergenti, ad esempio innescati da un’ulteriore stretta monetaria negli Stati Uniti. In questo scenario, le società indonesiane che hanno preso prestiti in valuta estera senza coprire il rischio di cambio potrebbero avere problemi con le loro obbligazioni debitorie, soprattutto se la rupia dovesse deprezzarsi bruscamente rispetto al dollaro statunitense.
Ciononostante, la vulnerabilità dell’Indonesia ai cambiamenti di fiducia degli investitori è mitigata da solide politiche monetarie, un settore bancario resiliente e dal fatto che buona parte del debito estero pubblico è a lungo termine. Grazie alla robusta crescita del PIL, il rapporto debito/PIL è in calo. Anche il debito estero in relazione alle esportazioni di beni e servizi sta diminuendo, riducendo la dipendenza dell’Indonesia dai capitali stranieri. Le riserve internazionali rimangono piuttosto forti con una copertura delle importazioni di oltre otto mesi. Pertanto, la situazione economica esterna dell’Indonesia rimane solida e nonostante il fatto che un ulteriore aumento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve statunitense nel 2018 potrebbe esercitare una pressione al ribasso sul tasso di cambio, è poco probabile un forte deprezzamento della rupia,
dato che il clima degli investitori nei confronti dell’Indonesia sta migliorando. Poiché la situazione economica è positiva e la vulnerabilità del paese agli shock esterni è calata con la diminuzione del debito estero, la valutazione del rischio politico STAR di Atradius è stata portata a 4 con una revisione al rialzo (rischio moderato-basso - negativo).
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