La crescita futura del settore negli Stati Uniti potrebbe avere un ulteriore impulso se, come annunciato, la nuova amministrazione americana investirà nel miglioramento delle infrastrutture.
- La solida performance dovrebbe proseguire nel 2017
- I pagamenti richiedono in media 30-60 giorni
- Ancora molti casi di pignoramento in alcuni Stati
Nel 2016 l’industria edile statunitense ha confermato il buon andamento iniziato nel 2012: la crescita del valore aggiunto del settore, che lo scorso anno è stata del 5,3%, dovrebbe attestarsi al 2% nel 2017. L’edilizia residenziale dovrebbe continuare a registrare una solida performance da qui al 2019. Il numero di pignoramenti è sceso dell’11% negli ultimi 12 mesi, fatta eccezione per alcuni Stati (in particolare, nel New England).
Quest’anno l’edilizia non residenziale dovrebbe crescere del 5,6%, grazie soprattutto alla costruzione di alberghi, uffici e strutture ricreative/di divertimento. Il tasso di disoccupazione del settore edile è sceso al 5%, leggermente al di sopra del dato a livello nazionale. La crescita del settore nel 2017 potrebbe ricevere un’ulteriore spinta se la nuova amministrazione metterà davvero in pratica gli investimenti annunciati a livello d’infrastrutture. Dopo l’aumento dei tassi d’interesse annunciato dalla Federal Reserve lo scorso mese di dicembre, nel 2017 sono previsti ulteriori aumenti, e ciò potrebbe determinare un’accelerazione delle attività di acquisto nel segmento dell’edilizia residenziale.
Le banche sono generalmente inclini a concedere prestiti al settore edile, ma soltanto per progetti validi, anche se, grazie al buon andamento dei mercati dell’edilizia residenziale e commerciale, l’accesso al credito per le imprese del settore continua a migliorare. Tuttavia, l’aumento dei salari, i costi sanitari per il personale e le altre spese continuano a pesare sui margini già limitati di molte imprese edili statunitensi.
I pagamenti nel settore richiedono in media 30-60 giorni (in alcuni casi, fino a 90 giorni). Nel corso degli ultimi due anni, il comportamento in materia di pagamenti del settore è stato piuttosto positivo e nel 2016 il numero di notifiche di mancato pagamento si è mantenuto stabile. I casi d’insolvenza sono scesi nel 2016 e dovrebbero mantenersi stabili quest’anno. Le piccole imprese del settore hanno generalmente tempi di pagamento più lunghi e tassi d’insolvenza più elevati rispetto ad altri comparti industriali.
Alla luce degli sviluppi positivi, negli ultimi anni abbiamo progressivamente
aumentato la nostra propensione al rischio nei confronti del settore. Tuttavia, la prudenza è d’obbligo, in particolare per quanto riguarda le imprese più piccole.
Verifichiamo i rendiconti finanziari, quando disponibili, con cadenza annuale, analizzando con attenzione anche le informazioni riguardanti i finanziamenti. Valutiamo inoltre lo storico delle attività commerciali tra i nostri clienti e i loro acquirenti. Limitiamo o revochiamo la copertura agli acquirenti che mostrano risultati in sensibile peggioramento (come in presenza di perdite, livelli elevati di debito o problemi relativi a capitale circolante, flusso di cassa o liquidità) o qualora il comportamento di pagamento mostri segnali di peggioramento.
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