Una dura Brexit rimane una grave minaccia per il settore alimentare irlandese, nonostante i continui sforzi degli esportatori alimentari per diversificare le spedizioni lontano dalla Gran Bretagna.
- Il settore dei prodotti agroalimentari e delle bevande rappresenta il 7,6% dell'economia dell'Irlanda, il 10,7% delle sue esportazioni e l'8,4% degli occupati. L'Irlanda continua ad essere il principale esportatore netto dell'UE in termini di ingredienti lattiero-caseari e di carni di manzo e agnello. Nel 2016 le esportazioni alimentari sono cresciute del 2%.
- Nonostante una flessione rispetto al 2015 (41% dell'export), lo scorso anno il Regno Unito era ancora il principale mercato di destinazione delle esportazioni irlandesi (37% dell'export), mentre gli altri paesi dell'UE rappresentavano il 32% (+3% rispetto all'anno precedente).
- Le imprese irlandesi che esportano nel Regno Unito hanno dovuto confrontarsi con la contrazione dei margini di profitto causata dalla svalutazione della Sterlina all'indomani del referendum sulla Brexit nel giugno 2016. Si stima che la debolezza della Sterlina abbia ridotto il valore delle esportazioni alimentari di circa 570 milioni di Euro soltanto nel 2016. La contrazione dei margini di profitto dovrebbe continuare anche nel 2018.
- La scelta di una "hard Brexit" rappresenta la sfida principale per il settore, nonostante i continui sforzi delle imprese esportatrici di diversificare l'export verso altri mercati. L'eventuale imposizione di dazi da parte del Governo britannico sulle importazioni alimentari dopo l'uscita dall'UE avrebbe un effetto devastante sul settore alimentare irlandese: ad esempio, alle esportazioni di formaggio cheddar nel Regno Unito, stimate ad oltre 300 milioni di Euro, sarebbe imposto un dazio del 55%.
- Nell'ottica di contrastare la minaccia di dazi in caso di una "hard Brexit", le imprese irlandesi hanno avviato delle attività di fusione e acquisizione, acquistando imprese nel Regno Unito. Ciò dovrebbe garantire il continuo accesso al mercato britannico dopo il 2019.
- Il comportamento di pagamento del settore si è mantenuto buono negli ultimi 12 mesi, con un livello molto basso di ritardi, mancati pagamenti e insolvenze. Per il momento, il nostro approccio assicurativo resta quindi positivo. Tuttavia, poiché il settore alimentare irlandese continuerà ad essere esposto alle oscillazioni della valuta e ai rischi crescenti legati all'uscita del Regno Unito dall'UE, ci aspettiamo un aumento di ritardi e insolvenze nel 2018.
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