Sono state fatte riforme per diversificare l'economia sviluppando la produzione e fornendo un ambiente favorevole agli investimenti. Ma rimangono ostacoli.
Political situation
Capo di Stato: Re Mohammed VI (dal 30 Luglio 1999)
Forma di governo: Monarchia costituzionale. Il re possiede ampi poteri legislativi ed esecutivi in Marocco.
Popolazione: 33.7 milioni (stima)
Monarchia stabile, ma non esente da rischi
La situazione politica è piuttosto stabile. Il re Mohammed VI accentra la maggior parte del potere politico nelle sue mani. Inoltre, poiché il sovrano è amato dalla popolazione e continua a liberalizzare con cautela il sistema politico e a riformare l’economia, non incombe alcuna minaccia imminente per la monarchia e la classe dirigente. Il mantenimento della stabilità politica è legata a doppio filo alla riduzione degli elevati tassi di povertà e della disoccupazione giovanile in Marocco, pena un possibile aumento delle tensioni sociali. Il malcontento nei confronti della corruzione e dell’ineguaglianza economica hanno provocato recentemente proteste nella regione settentrionale del Rif.
Il Marocco resta vulnerabile alla minaccia dell’estremismo islamico. In particolare, i combattenti marocchini di ritorno dalla Libia o dalla Siria rappresentano una preoccupazione per le autorità. Preservare la sicurezza rientra fra le priorità del programma del governo per evitare un impatto negativo sul turismo.
Situazione Economica
Maggiore potenziale di crescita a medio termine
Per il 2017 è prevista un’accelerazione della crescita economica del 4%, dopo il modesto aumento dell’1,4% nel 2016 imputabile alla siccità abbattutasi sul settore agricolo. Il paese è ancora fortemente dipendente dall’agricoltura, che impiega il 40% della forza lavoro, e le oscillazioni nel comparto della produzione agricola hanno rilevanti ripercussioni sui consumi privati e l’economia. Altri importanti settori per l’occupazione sono il turismo e il commercio, mentre le esportazioni automobilistiche generano buona parte dei proventi sui cambi, seguite dalle rimesse inviate dai lavoratori marocchini in Europa.
Il Marocco ha messo in atto riforme strutturali per diversificare la sua economia sviluppando la produzione industriale, soprattutto i settori trainati dall’esportazione (automobili, aeronautica ed elettronica), e per creare un ambiente favorevole agli investimenti. Il basso costo della mano d’opera e una valuta leggermente svalutata aumentano la competitività del Marocco. Tuttavia, i bassi livelli di istruzione, le deficienze infrastrutturali, il nepotismo, la corruzione e l’inefficienza del mercato del lavoro rappresentano uno scoglio non indifferente, e la concorrenza dall’Asia limita la capacità di guadagni futuri nel settore manifatturiero.
Ciononostante, nel medio termine la produzione di elettricità segnerà una ripresa grazie a ingenti investimenti nelle fonti di energia rinnovabili e, intorno al 2020, molto probabilmente il Marocco avvierà la produzione di gas su larga scala, incrementando il potenziale di crescita del paese.
Grazie al consolidamento in corso, il disavanzo di bilancio dovrebbe scendere al 3,7% del PIL nel 2017 per poi continuare con questo andamento al ribasso nel medio termine. Tuttavia, i continui sussidi e gli investimenti nelle infrastrutture mantengono la spesa pubblica elevata. È prevista una stabilizzazione del debito pubblico al 77% del PIL: una percentuale elevata se raffrontata a quella di altri mercati emergenti.