La crescente concorrenza della Cina continentale nel settore dell'elettronica richiede aumenti della produttività e una diversificazione dell'economia nel lungo periodo.
Political situation
Capo di Stato: Presidente Tsai Ing-wen (DPP, da Maggio 2016)
Forma di Governo: Regime democratico multipartitico guidato da presidente eletto a
suffragio popolare.
Popolazioe: 23,6 milioni
Il rapporto con la Cina rimane una questione chiave della politica taiwanese
Il rapporto di Taiwan con la Cina continentale continuerà a essere la principale questione politica che interesserà l’isola. La scena politica è polarizzata fra i partiti favorevoli all’unificazione (KMT, PFP e Nuovo Partito) e quelli filo-indipendentisti, in primis il Partito Progressista Democratico (PPD) e il DSU.
La Cina continentale considera Taiwan una “provincia ribelle” e ha ripetutamente minacciato di invadere l’isola nel caso di una dichiarazione di indipendenza formale.
Dopo la vittoria del DPP alle elezioni presidenziali e politiche del gennaio 2016, Pechino ha ridimensionato i contatti ad alto livello con il nuovo governo maggiormente filo-indipendentista e ha assunto una posizione più assertiva nei rapporti bilaterali. Tuttavia, il governo taiwanese si è finora astenuto da qualsiasi azione che possa provocare una dura risposta da parte di Pechino.
Situazione economica
ERipresa della crescita economica nel 2017 grazie all’aumento della domanda esterna
L’economia taiwanese è principalmente orientata all’export (incentrata su apparecchiature elettroniche e informatiche, metalli di base e materie plastiche), con un’esportazione di beni e servizi pari a oltre il 70% del PIL, e con il 40% di spedizioni in uscita (principalmente dispositivi elettronici) destinate alla Cina.
Nel 2017 la ripresa del commercio mondiale e una domanda d’importazione superiore al previsto in Cina hanno stimolato la crescita economica di Taiwan, con un aumento delle esportazioni del 7% su base annua. Nel 2018 si prevede che la crescita del PIL rallenterà leggermente a causa della minore domanda esterna. Tuttavia, l’attuale inversione di tendenza negli investimenti nel settore dell’alta tecnologia (elettronica) e in un mercato del lavoro relativamente solido, che rafforza la fiducia e la spesa dei consumatori, potrebbe in qualche modo compensare l’indebolimento della domanda esterna.
Le finanze pubbliche sono particolarmente sane grazie a un debito pubblico che rimane basso (pari al 30% del PIL). Anche il deficit di bilancio dovrebbe rimanere
contenuto, attestandosi al di sotto dell’1% del PIL nel 2018. La situazione finanziaria di Taiwan nei confronti dell’estero è molto solida e caratterizzata da un debito estero contenuto. L’avanzo delle partite correnti è molto elevato (più del 13% del PIL) e il paese dispone di ampie riserve estere.
Grandi sfide si profilano all’orizzonte
Attualmente i produttori taiwanesi di elettronica beneficiano ancora di economie di scala e sono riusciti a ridurre i costi unitari a livelli spesso molto inferiori rispetto a quelli dei concorrenti, guadagnando così un vantaggio competitivo. Un altro punto di forza del settore è la precisione e l’affidabilità.
Tuttavia, mentre le industrie cinesi risalgono sempre di più la catena del valore tecnologico, le imprese elettroniche taiwanesi sono sempre più sottoposte a pressioni concorrenziali. Taiwan dovrà cercare nuove alternative ad alto valore aggiunto a medio e lungo termine, affrontando le sfide a lungo termine degli aumenti di produttività e della diversificazione dell’economia. Inoltre, l’invecchiamento demografico è un problema esacerbato dal fatto che molti giovani di talento taiwanesi si trasferiscono all’estero per motivi di lavoro, anche in Cina. La popolazione in età lavorativa di Taiwan ha iniziato a diminuire nel 2016, e gli oneri pensionistici potrebbero diventare un grave problema per il bilancio pubblico in futuro.
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