Barometro sui Comportamenti di Pagamento APAC 2017

Barometro sui comportamenti di pagamento

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17 ottobre 2017

Dopo una lieve diminuzione dal 45,0% nel 2015 al 44,3% nel 2016, la percentuale di fatture B2B in ritardo in Asia Pacifico è aumentata di nuovo quest'anno a 45,4%.

L'Asia emergente continua a rappresentare la regione economica a più rapida crescita nel mondo, con un tasso di crescita prevista del 5,8% nel 2017 e del 5,6% nel 2018. Tuttavia,
la crescita economica della Cina subirà un rallentamento nel medio termine e molte economie della regione Asia-Pacifico risentiranno di questa situazione. Una percentuale elevata di intervistati nella regione ha indicato la propria intenzione di aumentare gli strumenti di gestione del credito per proteggere l'impresa dalle potenziali conseguenze del rallentamento della crescita.

Vendite a credito

Con una media del 45,9% di vendite a credito tra aziende, la propensione degli intervistati nella regione Asia-Pacifico verso questa modalità di pagamento è sostanzialmente invariata rispetto al 2016 (46,2%). La percentuale di vendite a credito sul totale delle vendite tra aziende continua ad essere più elevata rispetto al dato riferito all'Europa (40,0%) e alle Americhe (45,5%).

 

 

 

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  • Come evidenziato nelle precedenti indagini, le aziende della regione Asia-Pacifico intervistate sono più propense a vendere a credito ai clienti domestici (49,5%) piuttosto che a quelli esteri (42,2%). Sembra trattarsi di una propensione diffusa tra tutti gli intervistati nei paesi dell'area Asia-Pacifico.
  • Le imprese intervistate in Giappone (53,7%) sembrano essere le più propense a utilizzare le vendite a credito sul mercato interno ed estero: infatti, la percentuale è aumentata rispetto al 2016 (52,0%) quando le vendite a credito erano già più frequenti rispetto ai pagamenti in contanti.
  • Al contrario, e nonostante l'aumento osservato nel 2017, gli intervistati in Cina (40,7%) sembrano essere i più riluttanti a ricorrere a questa modalità di pagamento.

Fatture insolute clienti B2B (%)

Dopo il lieve calo registrato lo scorso anno (dal 45,0% nel 2015 al 44,3% nel 2016), quest'anno la percentuale di fatture commerciali insolute nella regione Asia-Pacifico è tornata ad aumentare (45,4%).

 

 

 

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  • L'89,6% delle aziende intervistate nella regione ha riferito ritardi di pagamento da parte dei clienti B2B sul mercato interno: si tratta di un moderato aumento rispetto al dato registrato nel 2016 (88,3%). In media, il 44,6% delle fatture commerciali sul mercato interno risultava non pagato alla scadenza.
  • L'88,8% degli intervistati ha riferito ritardi di pagamento da parte dei clienti B2B esteri, un dato analogo a quanto
    riscontrato nel 2016; tuttavia, la percentuale di fatture estere rimaste insolute alla scadenza ha registrato un moderato aumento (dal 44,6% nel 2016 al 46,1% quest'anno).
  • Il dato più elevato per quanto riguarda la frequenza media dei ritardi di pagamento è stato registrato in Cina (mercato interno: 93,9%; estero: 96,0%), mentre il dato più basso
    riguarda il Giappone (mercato interno: 67,3%; estero: 74,7%).
  • In linea con quanto evidenziato lo scorso anno, l'India sembra essere il paese maggiormente esposto ai ritardi di pagamento: il 56,4% del valore totale delle fatture sul
    mercato interno e il 50,3% del valore totale delle fatture estere è stato pagato in ritardo. Ciò ha inciso ovviamente sul DSO (Days Sales Outstanding) del paese che si è attestato a
    49 giorni, un dato significativamente più alto rispetto alla media regionale (40 giorni).
  • La percentuale di fatture commerciali insolute nella regione Asia-Pacifico (45,4%) è più bassa rispetto a quanto registrato nelle Americhe (48,8%), ma leggermente superiore a quella dell'Europa (41,1%).

Dilazioni medie di pagamento (giorni)

La durata media dei pagamenti ha registrato una flessione (da 59 giorni nel 2016 a 55 quest'anno) a seguito di una riduzione dei termini medi di pagamento e di una diminuzione dei ritardi rispetto a un anno fa.

 

 

 

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  • Nel 2017 le dilazioni medie di pagamento concesse dagli
    intervistati nella regione Asia-Pacifico sono state di 30 giorni
    (2016: 33 giorni).
  • Le dilazioni medie di pagamento per quanto riguarda
    Giappone (44 giorni), Taiwan (43 giorni) e Hong Kong (31 giorni) sono più lunghe rispetto alla media regionale.
  • In linea con quanto osservato un anno fa, a livello regionale i termini di pagamento più lunghi sono stati concessi in Giappone. Le dilazioni medie concesse ai clienti B2B domestici erano di 45 giorni (un dato analogo al 2016), mentre i clienti B2B esteri hanno avuto a disposizione, in media, 42 giorni (43 giorni nel 2016).
  • Fatta eccezione per Australia e Taiwan, tutti i paesi intervistati nella regione Asia-Pacifico hanno riferito una riduzione dei ritardi di pagamento sul mercato interno. Le imprese intervistate in Indonesia non hanno riferito variazioni per quanto riguarda i ritardi di pagamento sul mercato interno.
  • Per quanto riguarda i clienti B2B all’estero, gli intervistati di Taiwan e Indonesia hanno riferito un aumento dei ritardi quest'anno
  • Gli intervistati in Australia hanno i tempi d’incasso più brevi (circa 44 giorni), mentre gli intervistati a Taiwan hanno i tempi più lunghi (71 giorni).

Motivazioni principali dei ritardi di pagamento

Anche se la percentuale degli intervistati che ha indicato l'insufficiente disponibilità di fondi è diminuita rispetto allo scorso anno (38,6% contro il 40,2% nel 2016), si tratta comunque della motivazione più frequentemente riferita per quanto riguarda i ritardi di pagamento nella regione Asia-Pacifico.

 

 

 

 

 

 

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  • Secondo le imprese dei paesi intervistati, i clienti domestici hanno ritardato i pagamenti principalmente a causa dell'insufficiente disponibilità di fondi (43,8%) e della complessità delle procedure di pagamento (27,4%).
  • L'insufficiente disponibilità di fondi (33,3%) e la complessità delle procedure di pagamento (34,9%) sono state le motivazioni principali dei ritardi di pagamento anche nel caso dei clienti esteri.
  • Oltre che per la regione Asia-Pacifico, l'insufficiente disponibilità di fondi è stata la motivazione principale dei ritardi di pagamento sul mercato interno ed estero anche nel caso delle Americhe (mercato interno: 41,8%; estero: 28,3%) e dell'Europa (mercato interno: 55,5%; estero: 34,1%).
  • A livello regionale, i paesi con la percentuale più elevata di ritardi a causa dell'insufficiente liquidità sono stati India (51,5%) e Indonesia (50,5%) per quanto riguarda i clienti interni e Hong Kong (38,4%), Indonesia e Cina (entrambe, 34,9%) nel caso di clienti B2B esteri.

Protezione della redditività dell'impresa

Il 30,3% degli intervistati nella regione Asia-Pacifico prevede di adottare misure di protezione aggiuntive per contrastare i potenziali effetti negativi della Brexit, del rallentamento economico in Asia e della politica protezionistica degli Stati Uniti. Si tratta di una percentuale significativamente più alta rispetto a quanto registrato nelle Americhe (25,9%) e in Europa (15,5%) e potrebbe evidenziare la percezione di una maggiore esposizione a questi rischi rispetto agli intervistati nelle altre regioni.

 

 

 

 

 

 

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  • Il 39,8% degli intervistati nella regione Asia-Pacifico ha dichiarato di non prevedere l'adozione di misure aggiuntive di gestione del credito: si tratta della percentuale più bassa tra le diverse regioni intervistate (Americhe: 41,7%; Europa: 50,8%).
  • I due strumenti di gestione del credito maggiormente citati dagli intervistati nella regione Asia-Pacifico sono i controlli sull'affidabilità creditizia degli acquirenti (indicati, in media, dal 36,1%) e la maggiore attenzione al rischio di credito (34,0%). Si tratta dei due strumenti di gestione del credito maggiormente citati anche dalle imprese intervistate nelle Americhe e in Europa.
  • Benché preoccupati principalmente dal rallentamento economico in Asia, gli intervistati nella regione sembrano intenzionati ad adottare i medesimi strumenti contro i potenziali rischi derivanti da tutti e tre i fattori, nello specifico: gli effetti della Brexit (valutazione più accurata dell'affidabilità creditizia: 31,2%; maggiore attenzione al rischio di credito: 31,9%), il protezionismo degli USA (valutazione più accurata dell'affidabilità creditizia: 35,6%; maggiore attenzione al rischio di credito: 33,4%), e il rallentamento in Asia (valutazione più accurata dell'affidabilità creditizia: 41,4%; maggiore attenzione al rischio di credito: 36,7%).

 

Crediti inesigibili

La percentuale di crediti commerciali dichiarati inesigibili dagli intervistati nella regione Asia-Pacifico è del 2,1%, un dato simile a quanto registrato nel 2016 (2,0%) e tuttavia superiore alla media per l'Europa nel 2017 (1,2%) e analogo a quanto riportato per le Americhe (2,1%).

 

 

 

 

 

 

Uncollectable B2B receivables in Asia Pacific

 

 

 

 

 

 

  • Il dato riferito alle perdite su crediti commerciali sul mercato interno è maggiore rispetto a quello relativo ai clienti esteri (mercato interno: 1,5%; estero: 0,6%).
  • Fatta eccezione per l'Australia (1,6%), nel 2017 tutti i paesi intervistati nella regione Asia-Pacifico hanno riferito una percentuale media di crediti inesigibili pari o leggermente superiore alla media regionale (2,1%).
  • In linea con quanto osservato nel 2016, l'India ha riferito la percentuale più alta di perdite su crediti commerciali (mercato interno: 1,8%; estero: 0,8%).
  • I settori dei beni durevoli di consumo, dell'edilizia, dell'elettronica e dei servizi finanziari hanno fatto registrare la percentuale più alta di crediti inesigibili.
  • Il fallimento o la cessazione delle attività del cliente (47,4%), l'anzianità del debito (36,2%) e l'impossibilità di rintracciare il cliente (35,4%) sono tra le motivazioni principali indicate dagli intervistati.

Comportamento di pagamento per settore

Per il futuro, la maggior parte degli intervistati nella regione Asia-Pacifico si aspetta un lieve peggioramento, piuttosto che un miglioramento, del comportamento di pagamento da parte dei clienti su fatture commerciali nei prossimi 12 mesi.

 

 

 

 

 

 

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  • Le aziende intervistate nei paesi oggetto dell'indagine hanno concesso dilazioni più lunghe ai clienti dei settori dei metalli e della carta (40 giorni dalla data della fattura), dei macchinari (35 giorni) e dei prodotti chimici (34 giorni). I termini di pagamento più brevi hanno interessato i clienti B2B dei settori dei beni durevoli di consumo (27 giorni) e dei servizi finanziari (28 giorni).
  • I clienti dei settori dell'edilizia e dei beni durevoli di consumo hanno fatto registrare i ritardi di pagamento più lunghi: rispettivamente, 31 e 33 giorni di ritardo nel pagamento delle fatture.
  • La motivazione più frequentemente citata è stata l'insufficiente disponibilità di fondi, indicata dal 43,0% degli intervistati nel settore edile e dal 51,0% degli intervistati nel settore dei beni durevoli di consumo.
  • Il 32,0% degli intervistati nel settore edile ha indicato la complessità delle procedure di pagamento quale motivazione principale dei ritardi. I clienti nel settore dei beni durevoli di consumo hanno indicato quali motivazioni per i ritardi di pagamento l'insolvenza formale dell'acquirente e la mancata corrispondenza tra i beni consegnati o i servizi forniti rispetto agli accordi contrattuali (36,0% in entrambi i casi).

 

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