I conti profitti e perdite delle imprese attive nei segmenti ad alta intensità energetica (ad es. Cemento) sono influenzati negativamente dai costi elevati dell'elettricità e del gas.
- La ripresa continua, ma la lentezza dei pagamenti resta un problema
- I casi d’insolvenza dovrebbero ridursi di oltre il 5%
- Basso livello di attività nel segmento dell'edilizia pubblica
La ripresa del settore edile spagnolo, iniziata nel 2015, è proseguita anche quest'anno, con una crescita stimata del 4,2% in termini di valore aggiunto grazie soprattutto alla ripresa dell'economia della Spagna e all'aumento degli investimenti esteri. Va detto però che il buon andamento del settore edile arriva dopo anni di grave recessione (la produzione interna era scesa di oltre il 50% tra il 2007 e il 2014).
Nel 2018 la crescita in termini di valore aggiunto dell'edilizia dovrebbe continuare ad aumentare di circa il 2,5-3% sotto la spinta dell'edilizia residenziale e commerciale, mentre la domanda del settore pubblico/ingegneria civile si manterrà debole.
La concorrenza nel settore ha registrato un’attenuazione poiché un gran numero di imprese ha abbandonato il mercato a partire dal 2008 e le imprese superstiti possono contare su un livello elevato di specializzazione. Nel 2017 i margini di profitto sono aumentati e dovrebbero registrare un'ulteriore crescita nel primo semestre di quest'anno. Tuttavia, i bilanci delle imprese attive nei segmenti ad alta intensità energetica (ad esempio, cemento e ceramiche) reisentono negativamente dei costi elevati di elettricità e gas.
Le imprese edili spagnole sono fortemente dipendenti dal credito bancario e da altre fonti di finanziamento esterno. A questo riguardo, le condizioni di credito hanno continuato a migliorare nel 2017 grazie alla solida performance dell'economia spagnola; tuttavia, l'indebitamento elevato continua a rappresentare un serio problema per molte imprese del settore.
L'edilizia detiene il record negativo dei ritardi di pagamento: nonostante il miglioramento registrato negli ultimi anni, il dato riferito alla durata media dei pagamenti continua ad essere elevato, in media 93 giorni. I ritardi di pagamento da parte soprattutto degli operatori più grandi continuano a pesare sulla gestione del capitale circolante di molte piccole imprese. Si prevede che i ritardi di pagamento nel settore edile si manterranno stabili nei primi sei mesi di quest'anno.
I casi d’insolvenza hanno registrato una flessione costante a partire dal 2014 poiché le imprese superstiti possono contare su una maggiore elasticità. Il numero delle insolvenze dovrebbe registrare un'ulteriore riduzione nel 2018 (compresa tra il 5% e il 9% rispetto al 2017) grazie alle buone prospettive di crescita e alla riduzione dell'indebitamento di molte imprese.
Alla luce dell'attuale ripresa, il nostro approccio assicurativo si è fatto meno restrittivo rispetto al passato, soprattutto nei confronti delle imprese più grandi e dei gruppi internazionali. Manteniamo tuttavia un atteggiamento prudente per quanto riguarda le imprese più piccole tenuto conto che il mercato non si è ancora consolidato, il tasso d’indebitamento resta elevato e le condizioni di credito possono ancora rappresentare un problema. Adottiamo maggiore cautela nei confronti delle imprese dipendenti dal settore dell'edilizia pubblica, il cui livello di attività resta basso a causa dei vincoli di spesa del governo spagnolo (consolidamento fiscale volto alla riduzione del deficit pubblico).
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