Poiché i trasformatori alimentari e i dettaglianti richiedono termini di pagamento più lunghi dai loro fornitori, lungo la catena di approvvigionamento i termini di pagamento sono più lunghi.
- La situazione sul mercato interno si conferma difficile
- Aumento del rischio di credito nel sotto-settore della carne
- I casi di frode continuano a rappresentare un problema
Secondo l'Associazione di settore BVE, il fatturato nominale del comparto alimentare è cresciuto del 5,7% nel primo semestre di quest'anno (portandosi a 87,2 miliardi di Euro) grazie soprattutto all'aumento dei prezzi di mercato in Germania e nei principali mercati dell'export, così come alla crescita delle vendite all'estero.
Negli ultimi due anni le condizioni sul mercato interno si sono fatte sempre più difficili per le imprese di produzione e trasformazione alimentare a causa dell'aumento dei costi di produzione, tra cui quelli per la manodopera, e della contrazione dei margini di profitto. Il mercato tedesco del retail alimentare è il più competitivo a livello europeo, con prezzi di mercato strutturalmente bassi grazie al predominio delle principali catene di vendita al dettaglio e dei discount di prodotti alimentari. Questo, insieme alla forte concorrenza e alla guerra dei prezzi nel settore del retail alimentare, indica che le imprese di produzione, trasformazione e fornitura di generi alimentari hanno avuto difficoltà a trasferire gli aumenti dei costi.
Benché la situazione nel segmento dei prodotti lattiero-caseari si sia stabilizzata a partire dalla fine del 2016, grazie all'aumento dei prezzi di vendita e alla riduzione della produzione di latte, l'eccesso di capacità resta un problema nel sotto-settore delle bevande. Molte imprese di produzione e trasformazione della carne sono in difficoltà a causa dell'aumento dei costi di approvvigionamento, soprattutto per quanto riguarda la carne suina, mentre la loro capacità di trasferire gli aumenti sui rivenditori è limitata da contratti a lungo termine. L'introduzione di un salario minimo ha contribuito ulteriormente ad aumentare la pressione sui margini di profitto e sulla liquidità, mentre la situazione di mercato è caratterizzata da un eccesso di disponibilità di prodotti a base di carne.
I pagamenti nel segmento dei produttori e grossisti alimentari richiedono in media 30 giorni, mentre i termini di pagamento per le imprese di vendita al dettaglio oscillano spesso tra i 45 e i 90 giorni o più. Le imprese di trasformazione e vendita al dettaglio di generi alimentari premono sui fornitori per ottenere termini di pagamento più lunghi e migliorare così il proprio capitale circolante, un fenomeno che si riflette su tutta la catena di approvvigionamento. I margini di profitto già bassi sono in ulteriore calo per molte imprese e il rischio di un aumento di ritardi e insolvenze è aumentato, soprattutto nel segmento della carne. Maggiormente a rischio sono le (piccole) imprese che non possono contare su opportunità di export o che non offrono prodotti di specialità, così come le imprese già finanziariamente instabili.
Nel complesso, il nostro approccio assicurativo nei confronti del settore alimentare si conferma neutro, ma adottiamo maggiore cautela per quanto riguarda il sotto-settore della produzione e trasformazione della carne e il segmento delle bevande che potrebbero entrambi doversi confrontare con un contesto difficile anche nel 2018.
Il settore alimentare tedesco continua ad essere oggetto di importanti casi di frode con modalità che si stanno facendo sempre più sofisticate e professionali. Soprattutto nei segmenti del pesce e della frutta e verdura, gli acquirenti fraudolenti acquistano a credito prodotti che rivendono facilmente. Prestiamo quindi molta attenzione ai limiti di credito applicati sul breve periodo, soprattutto per quanto riguarda gli acquirenti di recente costituzione o laddove si siano verificati cambi di gestione e/o azionisti o quando il settore di attività dell'acquirente non corrisponde alle merci ordinate (ad esempio, un'impresa siderurgica che ordina generi alimentari).
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