A causa di opportunità di crescita organica limitate e la continua incertezza economica, gli operatori del mercato si sforzano di espandersi attraverso acquisizioni e specializzazione.
- La ripresa dovrebbe proseguire
- I pagamenti richiedono in media 60-90 giorni
- Livello basso di ritardi di pagamento e d’insolvenze
Il settore ICT contribuisce all’1,6% dell’economia italiana e conta circa 75.000 aziende e 460.000 addetti. Secondo l’associazione di settore Assinform, nel 2016 il mercato italiano dell’ICT è cresciuto dell’1,8% (66,1 miliardi di Euro) e quest’anno dovrebbe registrare un ulteriore aumento del 2,3%.
I principali investimenti nel segmento B2B provengono dalle aziende più grandi (in particolare nel settore dei servizi finanziari, seguito da produzione e telecomunicazioni) che contribuiscono ad oltre il 60% della spesa IT sul mercato interno. Tuttavia, la domanda da parte del settore pubblico si mantiene modesta e la capacità di spesa delle PMI resta contenuta a causa delle persi- stenti difficoltà di accesso al finanziamento bancario per le imprese più piccole e della mancanza di risorse.
Per quanto riguarda l’elettronica di consumo, il segmento dell’e-commerce, benché ancora ad uno stadio iniziale in Italia rispetto ad altri paesi europei, continua a registrare una crescita, mentre le vendite nei negozi su strada sono in diminuzione. Il persistente clima d’incertezza economica continua a frenare la spesa ICT da parte dei consumatori italiani.
Nella maggior parte dei segmenti, i margini di profitto hanno registrato un miglioramento nel 2015 e si sono mantenuti stabili nel 2016. A causa delle limitate opportunità di crescita e l’attuale incertezza economica, gli operatori di mercato cercano di espandersi attraverso acquisizioni e specializzazioni (servizi personalizzati e a valore aggiunto). I pagamenti in questo settore richiedono in genere 60-90 giorni; il comportamento in materia di pagamenti si è mantenuto buono, con un basso livello di notifiche di mancato pagamento. Il numero di fallimenti nel settore ICT è piuttosto basso rispetto ad altri comparti e dovrebbe mantenersi stabile nei prossimi mesi. Il nostro approccio assicurativo si mantiene generalmente positivo nei confronti del settore ICT, in particolare per quanto riguarda i fornitori di servizi IT a valore aggiunto con mercato in crescita (infrastrutture di rete, cloud computing).
Monitoriamo invece con attenzione i grossisti a basso valore aggiunto e le imprese più piccole in quanto maggiormente esposti a difficoltà finanziarie a causa del fabbisogno di capitale circolante, soprattutto nel caso di aziende che dipendono da committenti pubblici o da grossi clienti. Adottiamo un approccio prudente anche nei confronti dei grossisti con servizi a basso valore aggiunto e insufficiente massa critica nonché verso le imprese fortemente dipendenti dalle vendite e servizi al settore pubblico (a causa della nota lentezza dei pagamenti da parte degli enti pubblici)
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